Santo Stefano di Sessanio

Il borgo di S. Stefano di Sessanio è, tra i monumenti dell’uomo, forse il più suggestivo dell’intero Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.

E’ un paese completamente costruito in pietra calcarea bianca, il cui candore è stato reso opaco dal tempo. Le coperture dei fabbricati realizzate esclusivamente con coppi offrono un’armonica visione d’insieme a chi lo osserva dall’alto della torre medicea. Il borgo è considerato tra i più belli d’Abruzzo per gli integri valori ambientali, per il decoro architettonico e per l’omogeneità stilistica.

 

Descrizione: Santo Stefano di Sessanio, in provincia dell’Aquila è compreso all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, costituendone di fatto una delle porte di accesso nella sua parte meridionale.

Sorto tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo e dominio della potente Casata de’ Medici alla fine del XVI secolo si trova nei pressi dell’altopiano di Campo Imperatore, un vero gioiello incastonato tra i monti.

Perchè visitarlo: quando arriviamo a Santo Stefano di Sessanio, ci sentiamo trasportati in un luogo magico, senza tempo: il silenzio, l’alta quota, il paesaggio incantato, la bellezza del centro storico, tutto questo ci accoglie e ci culla. Situato nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga,  il suo centro è interamente costruito in pietra calcarea bianca resa solo un po’ più opaca dal trascorrere dei secoli, e i tetti in coppi creano una visione armoniosa per chi guarda il paese dall’alto. Un crescente interesse per questo luogo anima turisti alla ricerca di cultura e natura ispirata a criteri di ecosostenibilità, soprattutto da quando il turismo sostenibile ha preso qui casa dal 2002 nelle forme di albergo diffuso. Il borgo attrae inoltre numerosi artisti di fama internazionale, affascinati ed ispirati dalle superbe bellezze dell’antica Sexstantio.  Molteplici sono le iniziative culturali in collaborazione con enti, istituzioni e musei di tutto il mondo. Pionere della rinascita del borgo è stato Daniele Kihlgren, modello imprenditoriale per il recupero dell’antico borgo disabitato di Santo Stefano di Sessanio che nella sua biografia così racconta “sono salito in moto e ho vagato. Ho visto il borgo di Santo Stefano da lontano e ne sono rimasto folgorato“. A Santo Stefano di Sessanio,  borgo mediceo che nel corso di un secolo è passato da 1400 a un centinaio di abitanti, Daniele ha restituito la vecchia anima, creando l’albergo diffuso Sextantio. La pietra è rimasta integra, le case e gli alloggi ristrutturati con i tetti in legno, consolidati con le catene, senza usare il cemento armato, risanati e impreziositi da mobili d’epoca e biancheria lavorata con le antiche tecniche di tessitura, il recupero di antiche colture, di sementi secolari, per accogliere gli ospiti che oggi provengono da ogni parte del mondo.

Cosa vedere:

  • la torre medicea, finalmente restituita alla comunità dopo i restauri;
  • la chiesa di S. Stefano Protomartire, edificata tra il XIV e il XV secolo;
  • la chiesa della Madonna del Lago, del XVII secolo;
  • le case quattrocentesche tra le quali la Casa del Capitano con  le finestre in pietra finemente lavorate

Cosa mangiare:  ciò che rappresenta di più Santo Stefano è la sua lenticchia: prodotto di altissima qualità, appartiene a una qualità rara, che si coltiva solo nei terreni aridi di alta montagna tra i 1200 e i 1450 metri. Ottime da gustare, sono la base di piatti tradizionali che raccontano la storia di questo territorio scrivendola nei sapori e nei gesti antichi della cucina. La sua gastronomia, ricca di prodotti e piatti  che rappresentano una documentata eccellenza dell’intero territorio nazionale, ha il suo momento clou nella Sagra della Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, presidio Slow Food. Da gustare gli squisiti formaggi e salumi.

Fa parte di:  Club dei Borghi più belli d’Italia.

Scopri le bellezze di santo Stefano di Sessanio

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