Castelli

Castelli è un piccolo borgo medievale, noto a livello internazionale per le sue ceramiche

Dove si trova: Castelli (TE) è immerso nella natura incontaminata dell’Appennino teramano, su uno sperone ai piedi del Monte Camicia, tra il torrente Leomagna ed il fosso Rio. E’ raggiungibile tramite l’autostrada A24, all’uscita del casello S. Gabriele/Colledara, ai margini del territorio del Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.

Perchè visitarlo: è conosciuta come la “Capitale della ceramica d’Abruzzo”, tappa obbligata e meta imperdibile per tutti gli amanti dell’arte e del turismo culturale. Inoltre, rappresenta un valido punto di partenza per escursioni sulle vette del massiccio del Gran Sasso d’Italia, come il Monte Camicia (2750 m) oppure l’Altopiano di Campo Imperatore, il più vasto d’Appennino, dove sono presenti anche impianti sciistici. Completano l’offerta naturalistica centinaia di sentieri attraverso i quali scoprire ambienti incontaminati ricchi di flora e fauna di grande interesse.

Cosa vedere:

  • laboratori e botteghe artigiane, dislocati lungo le vie del borgo, rendono viva la plurisecolare arte della maiolica;
  • Chiesa campestre di San Donato, impreziosita dal meraviglioso soffitto maiolicato definito da Carlo Levi “la Cappella Sistina della maiolica italiana” composto da 780 mattoni votivi decorati da profili, stemmi, simboli astronomici, animali e motivi floreali dai colori brillanti;
  • Chiesa di San Giovanni Battista, edificata nel Seicento, al suo interno presenta numerosi tesori come la statua lignea policroma di una Madonna col Bambino ed una pala d’altare maiolicata di metà secolo attribuita a Francesco Grue;
  • Istituto d’Arte per la Ceramica, dov’è custodito uno splendido presepe monumentale in ceramica con circa 60 personaggi;
  • Museo della Ceramica, ospitato nell’ex convento francescano di Santa Maria di Costantinopoli, al suo interno contiene una ricchissima collezione di maioliche databili dall’alto medioevo ai giorni nostri, comprendente le opere dei maggiori maestri ceramisti castellani;
  • Santuario di S. Gabriele dell’Addolorata, a pochi chilometri dal centro abitato, nel territorio del comune di Isola del Gran Sasso, fu fondato da San Francesco ma completamente rifatto nel Settecento e riedificato negli anni Trenta del Novecento. Meta di pellegrinaggio e devozione soprattutto da parte dei giovani a cento giorni dall’esame di stato per la benedizione delle penne;
  • Chiesa di San Giovanni ad Insulam, sempre nel vicino territorio di Isola del Gran Sasso, è detta anche al Mavone. Rappresenta un autentico capolavoro dell’architettura romanica abruzzese, con portale decorato a bassorilievo ed interno a tre navate separate da sei arcate per lato ed unica abside dietro l’altare.

Cosa mangiare: tra i piatti tipici della zona, oltre ad alcuni classici della cucina di montagna abruzzese come gli arrosticini e varie declinazioni di agnello, vanno ricordati i maltagliati con le voliche (erbe particolari del Gran Sasso d’Italia). Così come la pecora alla callara, una sorta di spezzatino bollito a fuoco lento in un ampio recipiente di rame con odori tipici del territorio (alloro, finocchietto selvatico, salvia, rosmarino, maggiorana, basilico, ecc.), che nella vicina Arsita prende il nome di coatto, derivativo dal latino coactus ovvero ristretto, al quale è dedicata una sagra in estate molto partecipata.

Fa parte di: I Borghi più belli d’Italia

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